- L’intelligenza artificiale avanzata sta producendo gemelli digitali altamente realistici, sollevando importanti domande sulla sicurezza dell’identità e sulla privacy personale.
- La creazione di un doppio da parte dell’IA suscita notevoli preoccupazioni etiche, soprattutto per quanto riguarda l’autenticità e la mancanza di consenso nel replicare le sembianze di qualcuno.
- Gli attuali quadri giuridici faticano ad affrontare i problemi specifici posti in essere dalle immagini generate dall’intelligenza artificiale, rivelando l’urgente necessità di normative aggiornate per proteggere i diritti individuali.
- ExpressVPN, nota per la sua VPN premium, indaga l’evoluzione del fenomeno dei doppelgänger creati dall’intelligenza artificiale, sottolineando la necessità di ottenere il consenso dell’utente e solide protezioni della privacy.
- Sebbene i doppelgänger IA potrebbero rivoluzionare l’apprendimento personalizzato e il supporto alla salute mentale, il loro sviluppo e utilizzo richiedono un’attenta considerazione etica e una forte supervisione normativa per garantire che vadano a beneficio della società senza compromettere la privacy individuale.
Ricordi Lensa AI? Nel dicembre 2022, i feed dei social media sono stati inondati da immagini curiosamente belle di nostri amici in ambienti stupefacenti, grazie a un’app fotografica basata sull’intelligenza artificiale che era di gran moda quell’anno.
Anche se realizzare quelle immagini è stato divertente, cosa succederebbe se il tuo viso fosse usato in modo simile ma senza il tuo permesso? Si tratta di una possibilità reale, con molte persone che hanno iniziato a utilizzare servizi che scansionano i loro volti ma con poche normative che supervisionano ciò che è consentito in materia di possesso della propria immagine.
Benvenuto nel mondo dei doppelgänger generati dall’intelligenza artificiale, dove il tuo gemello digitale potrebbe già esistere nelle vaste reti di Internet senza che tu te ne sia accorto. Quali implicazioni comportano i doppelgänger dell’IA in fatto di identità personale quando il tuo volto può essere duplicato senza il tuo consenso? E come fare a stabilire la linea di demarcazione tra ciò che è reale e ciò che viene generato artificialmente?
Cerchiamo di scoprirlo insieme.
Come si sono evoluti i volti generati dall’intelligenza artificiale
Il percorso dell’IA nella creazione di volti iperrealistici coincide con i significativi progressi nell’apprendimento automatico, in particolare con l’introduzione delle reti generative avversarie (GAN) a metà degli anni 2010. Inizialmente sviluppate per creare arte digitale, le GAN coinvolgono due reti neurali in competizione l’una contro l’altra: una genera nuove immagini, mentre l’altra ne valuta il realismo. Questa tecnologia si è rapidamente estesa oltre l’arte, migliorando i sistemi di visione artificiale e fornendo simulazioni realistiche per l’addestramento dell’IA.
Esempi di volti generati dall’IA nell’arte digitale; Midjourney
L’applicazione delle GAN ha raggiunto un nuovo livello di interazione pubblica con il lancio del sito web ThisPersonDoesNotExist da parte dello sviluppatore di software Phillip Wang. Sul sito, ogni refresh genera un nuovo volto, realistico ma completamente immaginario, che mostra tutta la potenza e la creatività della tecnologia GAN. Wang, ispirato da una conversazione con il ricercatore di intelligenza artificiale Ian Goodfellow, ha utilizzato un modello sviluppato da Nvidia A.I. Labs per addestrare il suo algoritmo con oltre 70.000 immagini ad alta risoluzione, ottenendo volti che sfidano le nostre nozioni di originalità e autenticità.
Iperrealismo in azione
I volti generati dall’intelligenza artificiale di oggi, che dagli studi si presume siano reali anche più dei volti umani in carne e ossa, sono realizzati non solo per stupire, ma per essere utilizzati in contesti come la pubblicità e il marketing. Non solo sembrano reali, ma possono anche essere creati rapidamente e quasi a costo zero. Questi esseri digitali offrono un’alternativa efficiente ai modelli umani.
Un ottimo esempio di efficienza dell’IA nella sfera commerciale è Aitana Lopez, una modella interamente generata dall’IA con oltre 311.000 follower su Instagram. Creata da The Clueless, un’agenzia di design di Barcellona, Lopez è un’influencer che interagisce con i fan e promuove prodotti reali. L’agenzia ha affermato di aver creato Lopez perché il personaggio offre affidabilità ed efficienza, riducendo i costi e le sfide logistiche dell’assunzione di modelle umane.
Il fenomeno dei doppelgänger
Come abbiamo visto con l’evoluzione dei volti generati dall’intelligenza artificiale, le capacità dell’IA hanno raggiunto nuove impressionanti vette, sfruttando algoritmi avanzati per produrre figure digitali iperrealistiche. Questa transizione dall’arte digitale tradizionale alla creazione di modelli realistici e interattivi mostra un significativo balzo in avanti nella tecnologia IA. Mentre esploriamo ulteriormente questo aspetto, ci imbattiamo in un fenomeno che fonde il fantastico con il familiare: i cosiddetti doppelgänger dell’IA.
Il concetto di doppelgänger (una sorta di sosia che rispecchia in modo inquietante il tuo aspetto senza essere imparentato), deriva dal tedesco “double walker”, le controfigure fantasma tradizionalmente servite come minacciosi presagi che si credeva predicessero la sventura o la morte di una persona. Oggi, questo antico concetto ha subito una trasformazione tecnologica. Utilizzando l’intelligenza artificiale, le sembianze di persone reali vengono create digitalmente, per condurre potenzialmente un’esistenza online separata.
Ad esempio, nell’industria dell’intrattenimento, l’intelligenza artificiale è stata utilizzata per creare versioni digitali di attori deceduti per determinati film, riportando sullo schermo personaggi nostalgici. Un esempio lampante è Peter Cushing in Star Wars: Rogue One, con l’intelligenza artificiale e la CGI che sono state utilizzate per ricreare il suo aspetto come il Grand Moff Tarkin, nonostante l’attore fosse morto nel 1994.
Stiamo alimentando l’IA con il nostro io digitale
App come Lensa AI hanno reso popolare la trasformazione di normali selfie in ritratti stilizzati che ricordano i regni high-fantasy. Queste app utilizzano algoritmi avanzati di intelligenza artificiale addestrati su vasti set di dati di stili artistici e caratteristiche umane, consentendo loro di replicare e reimmaginare i nostri volti in varie forme creative.
Questo fascino iniziale si è poi trasformato in applicazioni più serie. L’intelligenza artificiale ora ci aiuta a curare le nostre immagini professionali; crea il perfetto primo piano per LinkedIn, personalizza i curriculum e produce persino contenuti video personalizzati per il branding. Quello che era iniziato come un divertente esperimento con le nostre identità digitali si è evoluto in uno strumento per l’autopresentazione personale e professionale.
Anche nel servizio clienti, i doppelgänger IA stanno diventando una vera e propria realtà. Le aziende stanno impiegando agenti digitali basati sull’intelligenza artificiale in grado di interagire con i clienti utilizzando le espressioni facciali e le voci dei rappresentanti umani del servizio clienti, fornendo un’esperienza cliente personalizzata e coinvolgente.
La stessa tecnologia ci sta aiutando inoltre a creare deepfake. Queste immagini, video e clip vocali generati dall’intelligenza artificiale, sono altamente realistici e convincenti e possono rappresentare falsamente chiunque in scenari inventati.
Con ogni selfie caricato, ogni clip vocale condivisa e ogni video pubblicato, contribuiamo attivamente allo sviluppo dell’IA che impara incessantemente dalle nostre tracce digitali. Quando carichiamo le foto sui social media o direttamente nei sistemi di intelligenza artificiale, queste immagini vengono memorizzate e trasformate da semplici istantanee in dati preziosi per l’addestramento dell’intelligenza artificiale. Ecco come funziona questo processo:
- I nostri caricamenti digitali forniscono la materia prima per l’apprendimento dell’IA.
- Queste immagini vengono poi etichettate e categorizzate (a volte anche rese anonime), per prepararle alle fasi successive.
- Le immagini etichettate alimentano algoritmi come le GAN, che imparano progressivamente a riconoscere e replicare le caratteristiche umane.
- L’intelligenza artificiale utilizza questo addestramento per creare volti nuovi e unici che possono risultare realistici, familiari o stilisticamente alterati, ma basati su persone reali.
Ciò significa che l’IA potrebbe potenzialmente creare una versione digitale di te con solo lievi differenze (il tuo doppelgänger AI), senza che tu possa saperne mai nulla. Ciò solleva notevoli preoccupazioni etiche su chi controlla e utilizza le nostre sembianze digitali. Quando l’IA è in grado di replicare i nostri volti per pubblicità o campagne politiche senza il nostro esplicito consenso, si perdono i confini tra autonomia personale e sfruttamento tecnologico.
Questo pone delle domande urgenti: chi controlla veramente queste immagini generate dall’intelligenza artificiale? Chi detiene i diritti su queste identità digitali?
Implicazioni legali ed etiche dei doppelgänger dell’IA
L’ascesa dei doppelgänger IA introduce una serie di sfide legali ed etiche, in particolare per quanto riguarda la proprietà e il controllo di tali creazioni. Queste entità digitali, che assomigliano a individui reali, navigano in una sorta di limbo tra la creazione originale e la replica diretta, esponendo lacune significative negli attuali quadri normativi in materia di copyright e diritti di identità.
Incertezze giuridiche
Gli attuali sistemi giuridici non sono in grado di gestire le nuove questioni poste dall’IA. Negli Stati Uniti, ad esempio, il ricorso a leggi antiquate sul copyright non permette di approfondire aspetti significativi dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale all’interno dei tribunali. Questo scenario rispecchia le prime sfide legali affrontate durante l’avvento dell’arte IA, suggerendo che la società ha bisogno di nuovi precedenti legali per chiarire il copyright nell’era dell’IA.
Prendiamo il caso di Scarlett Johansson, che ha intentato una causa contro un’app di intelligenza artificiale chiamata Lisa AI: 90s Yearbook & Avatar per aver utilizzato la sua immagine senza autorizzazione all’interno della loro pubblicità. L’app ha creato un annuncio in cui sembrava che Johansson approvasse il prodotto, creando confusione e potenziali danni alla sua reputazione. L’azione legale intrapresa da Scarlett Johansson ha portato alla rimozione dell’annuncio dalle piattaforme online, sottolineando come le celebrità debbano affrontare battaglie legali contro l’uso non autorizzato delle loro sembianze digitali.
Nel frattempo, l’AI Act dell’UE, sebbene rappresenti un passo avanti verso la chiarezza normativa, manca ancora di disposizioni specifiche per la proprietà dei contenuti generati dall’IA, indicando un approccio frammentario alle sfide emergenti.
Complessità in fatto di copyright
La sfida legata ai contenuti generati dall’intelligenza artificiale è quella di individuare l’originalità e la paternità della creazione. Dato che l’intelligenza artificiale spesso remixa i dati esistenti per creare qualcosa di nuovo, ci chiediamo se l’output è originale o solo un derivato dei suoi dati di addestramento. La dottrina del “fair use” degli Stati Uniti fornisce un certo margine di manovra per l’utilizzo di materiale protetto da copyright al fine di creare opere trasformative, anche se i confini di ciò che viene considerato “trasformativo” rimangono un argomento caldo per il dibattito legale.
Riconoscendo questo tipo di problemi, alcune aziende stanno stringendo partnership per garantire che i creatori originali siano ricompensati per l’uso del loro lavoro nell’addestramento di modelli di intelligenza artificiale, anche se si tratta ancora di una piccola minoranza.
Considerazioni etiche
Al di là degli aspetti legali, sono da considerare le profonde implicazioni etiche. Se un’intelligenza artificiale può creare un sosia che imita quasi perfettamente una persona senza il suo consenso, mette in dubbio la nozione stessa di identità personale. Questo non solo scatena un dibattito sull’uso etico di questo tipo di tecnologia, ma pone anche rischi pratici per la privacy, la sicurezza e la libertà.
Ad esempio, un video generato dall’intelligenza artificiale potrebbe mostrare una persona impegnata in comportamenti che in realtà non ha mai sostenuto, come partecipare a eventi controversi o impegnarsi in attività illegali. Questo tipo di abuso può portare a un imbarazzo mediatico, alla stigmatizzazione o a gravi conseguenze personali senza che la persona abbia mai partecipato alle azioni raffigurate.
Inoltre, nei casi più gravi, un doppelgänger digitale potrebbe essere utilizzato per accedere a una struttura sicura o a account digitali, portando al furto di identità o all’accesso non autorizzato a informazioni sensibili. Le implicazioni sono particolarmente gravi in contesti che coinvolgono la sicurezza nazionale o lo spionaggio aziendale.
Rischi di uso improprio
L’avvento dei doppelgänger digitali porta con sé anche rischi significativi di usi impropri. L’uso non autorizzato dell’immagine digitale di qualcuno per pubblicità o campagne politiche senza previo consenso viola i diritti personali e offusca i confini etici. Ciò non solo comporta rischi di furto d’identità e frode, ma ha anche un impatto sulla reputazione personale e professionale, richiedendo rigorose protezioni legali per salvaguardare le persone da tali abusi.
Ad esempio, si sono registrate preoccupazioni diffuse sul potenziale uso di deepfake per fabbricare dichiarazioni o azioni di personaggi politici. Il timore è che questi video possano essere utilizzati per fuorviare gli elettori o offuscare la reputazione degli oppositori politici, soprattutto quando la tecnologia diventa più accessibile e convincente.
Affrontare le sfide dei doppelgänger IA
Man mano che l’intelligenza artificiale diventa sempre più abile nel creare sosia digitali, quasi indistinguibili dagli esseri umani reali, l’urgenza di soluzioni attuabili si intensifica. La grande domanda che ci troviamo ad affrontare è se i nostri sistemi legali e le nostre pratiche personali possono evolversi abbastanza rapidamente da tenere il passo con queste rivoluzioni tecnologiche.
Rinnovamento dei quadri normativi
L’aumento delle somiglianze generate dall’IA richiede una pressante rivalutazione dei quadri giuridici esistenti. Ciò include il riconoscimento e la categorizzazione delle persone digitali come entità distinte, che possono richiedere nuovi diritti e protezioni. Ad esempio, potrebbe essere proposta una legislazione per riconoscere la creazione di un sosia digitale come una vera e propria “nascita digitale”, che potrebbe garantire agli individui diritti legali su qualsiasi immagine generata dall’intelligenza artificiale che assomigli a loro.
- Azioni legislative: sono necessarie misure legislative immediate e proattive per regolamentare l’uso dell’IA nella creazione di sosia o gemelli digitali. Le nostre leggi devono delineare chiaramente cosa viene considerato come uso non autorizzato delle immagini digitali, garantendo che gli individui mantengano il controllo su tali identità digitali. Un approccio potrebbe essere quello di istituire un registro in cui le persone possano rivendicare e gestire le immagini generate dall’intelligenza artificiale di se stessi.
- Consenso e titolarità: è essenziale stabilire linee guida chiare sul consenso e sulla proprietà. Gli individui devono avere il diritto di essere informati e di fornire il proprio consenso prima che le proprie sembianze vengano utilizzate o replicate. Ciò include rendere chiaro il modo in cui i loro dati vengono utilizzati per addestrare i modelli di intelligenza artificiale, garantendo trasparenza e controllo.
Rafforzare la cooperazione globale
La natura globale della tecnologia digitale e dell’intelligenza artificiale rende chiaro che affrontare queste sfide non può essere limitato a un solo paese. La collaborazione internazionale è fondamentale per lo sviluppo di normative complete in grado di proteggere le identità digitali oltre i confini nazionali.
- Standard internazionali: è necessario un insieme unificato di standard e regolamenti internazionali che disciplinino la creazione e l’uso di somiglianze digitali. Questi standard dovrebbero mirare ad armonizzare gli approcci ai diritti digitali e alla privacy, garantendo la protezione degli individui in tutto il mondo.
- Quadri giuridici transnazionali: gli sforzi dovrebbero inoltre concentrarsi sulla creazione di quadri giuridici transfrontalieri che affrontino e puniscano l’uso non autorizzato di immagini digitali a livello internazionale. Ciò contribuirebbe a evitare che le varie entità possano sfruttare le lacune normative tra le diverse giurisdizioni.
Come proteggere la tua identità digitale
Mentre la società spinge per la creazione di migliori riforme legali riguardanti l’IA, esistono misure proattive che puoi adottare per salvaguardare la tua identità online:
- Cerca di essere selettivo con i tuoi dati: pensaci due volte prima di condividere informazioni personali e foto online. Ogni dato può essere utilizzato per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale, inclusa la creazione di sosia digitali. Limita la condivisione alle occasioni essenziali e opta per piattaforme sicure e rispettose della privacy quando possibile.
- Esamina e limita le autorizzazioni alle app: controlla regolarmente le autorizzazioni concesse alle app per dispositivi mobili e servizi online. Limita l’accesso alla fotocamera, al microfono e alla galleria a meno che non sia assolutamente necessario e diffida sempre delle app che richiedono più informazioni di quelle necessarie per funzionare.
- Utilizza strumenti di mascheramento dei dati: prendi in considerazione l’utilizzo di servizi che mascherano o alterano leggermente le tue foto per impedire all’intelligenza artificiale di utilizzarle con precisione e creare modelli digitali. Questi strumenti possono modificare i dettagli dell’immagine in modi invisibili all’occhio umano ma dannosi per gli algoritmi di intelligenza artificiale
- Ricorda di effettuare pulizie digitali frequenti: controlla periodicamente la tua presenza online. Rimuovi i vecchi account e le foto non necessarie dai social media e prendi in considerazione la possibilità di ripulire le tracce digitali che non hanno più uno scopo ma che potrebbero essere sfruttate.
- Sostieni politiche e azioni migliorative: tieniti informato sulle politiche sulla privacy digitale e sostieni la legislazione che protegge i dati personali. Partecipa a campagne e firma petizioni che chiedono normative più severe sui contenuti generati dall’intelligenza artificiale e una maggiore trasparenza su come vengono utilizzati i dati personali.
- Educa te stesso e la tua comunità: sapere è potere. Approfitta delle risorse gratuite per approfondire le conoscenze sulla tecnologia IA e sulle sue implicazioni in fatto di privacy. Condividi queste conoscenze nella tua comunità per aumentare la consapevolezza e aiutare gli altri a comprendere i rischi e le difese contro l’uso improprio dell’IA.
- Monitora eventuali usi impropri: configura Google Alert con il tuo nome e cerca regolarmente le tue immagini online per vedere se vengono visualizzate in contesti che non hai autorizzato. Vari strumenti e piattaforme possono aiutarti a monitorare dove e come vengono utilizzate le tue immagini.
Avere un gemello digitale può rappresentare anche una cosa positiva?
Come abbiamo visto, i doppelgänger generati dall’intelligenza artificiale sollevano preoccupazioni significative in fatto di privacy e controllo dei dati personali. La capacità dell’IA di replicare le nostre sembianze in modo così accurato presenta una serie di questioni etiche che richiedono un’attenta considerazione e una rigorosa supervisione. Ma accanto a queste sfide, potrebbero esserci anche usi positivi per questa tecnologia? Potenzialmente, sì.
I doppelgänger IA potrebbero, ad esempio, rivoluzionare il modo in cui impariamo e interagiamo con le informazioni. Gli assistenti all’apprendimento personalizzati, adattati agli stili e ai ritmi di apprendimento dei singoli studenti, potrebbero rendere l’istruzione più accessibile ed efficace per tutti. Queste entità di intelligenza artificiale potrebbero simulare diverse metodologie di insegnamento per trovare quella che funziona meglio per ogni studente, trasformando potenzialmente i risultati educativi.
In termini di salute mentale, i doppelgänger IA potrebbero un giorno fungere da ausili terapeutici. Potrebbero essere programmati per fornire supporto psicologico, sostenere conversazioni o aiutare le persone a sviluppare abilità sociali in un ambiente a bassa pressione. Per coloro che hanno a che fare con l’isolamento o specifiche condizioni di salute mentale, un’IA reattiva che comprende e reagisce con empatia potrebbe essere una fonte significativa di supporto.
Inoltre, i doppelgänger IA potrebbero essere di aiuto in ambienti professionali, gestendo compiti e interazioni di routine e consentendo così ai dipendenti umani di concentrarsi su lavori più complessi e creativi. Ciò potrebbe portare a una maggiore efficienza sul posto di lavoro e consentire ai lavoratori di impegnarsi più profondamente sugli aspetti del loro lavoro che richiedono intuizione e creatività umane.
Tuttavia, affinché questi vantaggi possano essere pienamente realizzati senza compromettere i nostri standard etici, è necessario prima che siano in vigore norme rigorose e linee guida chiare. Questo quadro deve garantire la trasparenza nel modo in cui vengono sviluppati e utilizzati i doppelgänger IA, con misure rigorose atte a proteggere i dati delle persone e prevenirne l’uso improprio. È solo in queste condizioni che il potenziale positivo dei doppelgänger può essere sfruttato in modo sicuro ed efficace.
Cosa pensi dei doppelgänger IA? I benefici di questo tipo di tecnologia potrebbero mai superare le preoccupazioni etiche e legali che solleva? Faccelo sapere nei commenti qui sotto.
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